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Concerto di Natale – Corale “Antonio Vivaldi” Gambettola
Giovedì 15 Dicembre alle ore 16:00 ci sarà il Concerto di Natale organizzato da FNP CISL Romagna, con la partecipazione della Corale “Antonio Vivaldi” Gambettola diretta da Rosita Pavolucci accompagnati al piano da Monique Morgatico.
Il concerto si svolgerà a Faenza, presso il Cinema Sarti, via Carlo Cesare Scaletta, 10.
Con la straordinaria partecipazione del Sindaco di Faenza, Massimo Isola ed il Vescovo di Faenza/Modigliana, Sua Eccellenza Monsignor Mario Toso.
La Segreteria di FNP CISL Romagna invita tutti i propri iscritti a partecipare all’evento, per trascorrere insieme un piacevole pomeriggio e augurare a tutti Buone feste!
La Rassegna Corale Gambettolese è pronta con il suo repertorio a far immergervi in un clima natalizio.
FNP CISL Romagna aspetta Te!
Ingresso libero.

La medicina di genere: la strada per un futuro migliore. Percorriamola insieme.
Il 17 ottobre 2022 a Forlì si terrà un convegno scientifico sulla Medicina di Genere.
La medicina di genere è definita come lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona. Una crescente mole di dati epidemiologici, clinici e sperimentali indica l’esistenza di differenze rilevanti nell’insorgenza, nella progressione e nelle manifestazioni cliniche delle malattie comuni a uomini e donne, nella risposta e negli eventi avversi associati ai trattamenti terapeutici, nonché negli stili di vita e nella risposta ai nutrienti. Inoltre, anche l’accesso alle cure presenta rilevanti diseguaglianze legate al genere.
Dal 1998 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) parla di medicina di genere, ma ancora oggi è scarsamente conosciuta. Purtroppo, la medicina di genere viaggia parallela alla medicina, ma le due dovrebbero intersecarsi per garantire una risposta che tenga in conto sia le differenze biologiche che quelle socio-culturali ed economiche.
Il convegno sulla medicina di genere, organizzato dalla Fnp Cisl Romagna e dal Patrocinio del Comune di Forlì, si terrà a Forlì nella Sala Don Bosco, in Via Ridolfi, 31 dalle 9.30 alle 12.00.
Interventi durante il convegno:
Durante l’incontro sulla medicina di genere sarà possibile ascoltare diversi interventi.
Ad aprire il convegno sarà: Maria Antonietta Aloisi, Segretario Generale FNP CISL Romagna-
Saranno due gli interventi focalizzati sulla divulgazione del tema trattato. Questi vogliono sensibilizzare e promuovere consapevolezza sull’argomento della medicina di genere. Ad intervenire saranno:
- Dott.ssa Patrizia Stefanini: Ass.ne Meg – Medicina Europea di Genere
- Dott. Francesco Sintoni: Direttore di Distretto Socio Sanitario Cesena, Valle del Savio, Rubicone Forlì.
A terminare la discussione del convegno sarà Antonio Amoroso, Segretario CISL Emilia-Romagna.
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DIFENDIAMOCI DALLE TRUFFE
Durante la giornata del 27 settembre 2022, a Forlì si svolgerà un incontro pubblico organizzato dalla Fnp Cisl Romagna in collaborazione con Adiconsum ed il patrocinio del Comune di Forlì.
L’incontro, dal titolo “Difendiamoci dalle truffe” è rivolto a tutti, ma è dedicato specialmente agli abitanti dell’età più fragile e maggiormente inclini ad essere vittime di questi inganni: gli anziani. Questi difficilmente riescono a comprendere lo stato della frode e a difendersi.
L’incontro “Difendiamoci dalle truffe” ha lo scopo di raccontare e spiegare quali sono le truffe più comuni e quale strategia attuare a difesa dell’inganno. Inoltre, sarà possibile porre delle domande a cui risponderà un rappresentante dei Carabinieri del Comando di Forlì, il quale sarà presente durante l’intero incontro.
“Conoscerle per prevenirle”
BONUS TRASPORTI PUBBLICI: ecco come richiederlo!
Dal mese di Settembre e fino al 31 dicembre 2022 c’è un ulteriore aiuto da parte del governo per le famiglie: il Bonus trasporti!
COS’È IL BONUS TRASPORTI?
Si tratta di un’agevolazione del valore di 60 euro per acquistare un abbonamento sui mezzi pubblici. È l’incentivo introdotto dal Governo con il decreto Aiuti e ampliato dal decreto Aiuti bis, visto anche gli aumenti del carburante e per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Potranno richiederlo tutti i cittadini che durante il 2021 hanno raggiunto un reddito complessivo lordo non superiore a 35mila euro. Con questo voucher sarà possibile acquistare abbonamenti mensili o annuali al trasporto pubblico locale, regionale, interregionale ed anche per i servizi di trasporto ferroviario nazionale (compresi i treni Alta Velocità) anche del Gruppo FS.
l buono è pari o inferiore al 100% della spesa da sostenere. Ciascun beneficiario può chiedere un solo bonus trasporti al mese nel limite dei 60 euro previsti, entro il 31 dicembre 2022 o fino a esaurimento risorse.
Il bonus può essere richiesto da ciascun componente della famiglia, non è cedibile essendo nominativo ed è utilizzabile per l’acquisto di un solo abbonamento, che deve avvenire nello stesso mese di emissione del bonus.
CHI PUÒ RICHIEDERE IL BONUS TRASPORTO PUBBLICO 2022
Il bonus 60 euro per abbonamenti ai trasporti pubblici può essere richiesto da studenti, lavoratori, pensionati, insomma da tutti i cittadini che usufruiscono di tali servizi.
COME RICHEDERE IL BONUS TRASPORTI
È possibile richiedere il bonus trasporti direttamente dal sito del Ministero dei trasporti (www.bonustrasporti.lavoro.gov.it) dove è possibile effettuare l’accesso e la registrazione sul Portale tramite SPID o carta d’identità elettronica.
L’interessato può presentare la domanda per sè o anche per conto di un minore a carico.
Ricordiamo che la domanda deve anche contenere l’importo del buono richiesto a fronte della spesa prevista, non superiore in ogni caso a 60 euro per ciascun beneficiario e l’indicazione del gestore del servizio di trasporto pubblico selezionato dal menù a tendina presente sul portale.
Il buono emesso dal Portale è contrassegnato da un codice identificativo univoco, dal codice fiscale del beneficiario, dall’importo e dalla data di emissione e di scadenza dell’utilizzo che è entro un mese dall’emissione.
SEI UN PENSIONATO? CHIEDI A NOI COME FARE
Se sei un pensionato ed hai bisogno di aiuto rivolgiti ai nostri uffici FNP CISL di tutta la Romagna, il nostro staff vi seguirà nelle varie fasi per poter richiedere il bonus trasporti. Dalla richiesta dello Spid se non l’hai ancora richiesto, fino alla ricezione del buono da utilizzare. Vieni a trovarci!
LEGGE SULLA NON AUTOSUFFICIENZA
Lettera di appello dei Sindacati dei pensionati
Bologna, 30 maggio 2022
Legge sulla Non autosufficienza: il tempo sta per scadere!
Lettera appello dei Sindacati dei pensionati SPI CGIL FNP CISL UILP UIL ai parlamentari.
Le Segreterie regionali dei sindacati dei pensionati di SPI CGIL – FNP CISL – UILP UIL dell’Emilia Romagna vogliono condividere con i Parlamentari eletti nella Regione Emilia Romagna, che sostengono la maggioranza di Governo, la preoccupazione che la legge delega per il sostegno alle persone anziane non autosufficienti, prevista tra le riforme del PNRR, non venga approvata entro la legislatura, e li sollecitano ad agire per scongiurare le conseguenze negative di questa eventualità.
La battaglia dei Sindacati dei pensionati per una legge sulla non autosufficienza -sulla spinta della consapevolezza emersa in parte della classe politica e nell’opinione pubblica a seguito della pandemia di Covid-19 – ha ottenuto un primo risultato importante: tra le riforme previste dal PNRR c’è anche quella relativa alla non autosufficienza.
Anche se il traguardo sembra più vicino, non abbiamo però oggi certezze che la legge sarà approvata in questa legislatura e neppure sulla qualità della legge stessa; se segnerà quindi davvero quel passo nella direzione da noi auspicata.
Sono presenti oggi diverse ipotesi: un disegno di legge delega presentato dal Gruppo di lavoro “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza” del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali presieduto da Livia Turco (e già trasmesso dal Ministero del lavoro e welfare il 28 gennaio 2022 alla presidenza del Consiglio dei ministri – ufficio legislativo, dove è tuttora fermo); una proposta di riforma dovrebbe essere elaborata dal Comitato di coordinamento interministeriale presso la Presidenza del consiglio presieduto da monsignor Vincenzo Paglia (che al momento non ha reso pubblico alcun testo); una proposta è stata presentata dal “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” – coordinato da Cristiano Gori.
Il nostro giudizio sul disegno di legge delega presentato dal MLPS (che chiameremo DL Turco) è positivo, pur evidenziando alcuni limiti ai quali pensiamo si possa ovviare in sede parlamentare.
La “legge delega” è già un risultato di sintesi, che – se esiste la volontà politica – può essere immediatamente “incardinato” in Parlamento e può diventare esecutivo in tempi stretti dopo l’approvazione, con l’adozione da parte del Governo dei decreti “delegati” attuativi.
Di più complessa attuazione il documento presentato dal Patto per la non autosufficienza coordinato da Cristiano Gori. Si tratta di un documento organico che andrebbe però trasformato in un progetto di legge delega e poi attuato con successivi decreti attuativi.
Una serie di obiettivi proposti dal Patto potrebbe, in più breve tempo, essere raggiunta attraverso i decreti attuativi del DL Turco, adattando opportunamente le deleghe; ciò permetterebbe peraltro di avere il tempo per meglio approfondire i punti più controversi.
L’accesso unico al sistema, la semplificazione delle procedure di valutazione, l’istituzione di un sistema nazionale di assistenza dedicato agli anziani, sono obiettivi fondamentali che possono integrarsi con il DL Turco, prevedendo un adeguato finanziamento pubblico dei livelli essenziali delle prestazioni sociali.
Vogliamo qui segnalare quindi le tematiche principali e qualificanti del DL Turco.
Il DL si intitola “Norme per la promozione della dignità della persona anziana e per la presa in carico della non autosufficienza”. L’impianto “culturale” sottolineal’uguale importanza di tutte le “stagioni della vita” e di conseguenza afferma la dignità della vita anziana perché è la stagione “dei tesori della vita, della vita chediventa Storia”.
Sul piano politico il punto qualificante è il welfare di prossimità: lacostruzione di un sistema di welfare che attivi al massimo le relazioni umane,combatta la solitudine e valorizzi le competenze di tutte le persone utilizzandol’approccio indicato dall’Oms, e cioè quello bio-psico-sociale, avvalendosi in questocontesto anche del volontariato. Sul piano sociale afferma la costruzione dei diritti sociali esigibili per le persone anziane.
Per quanto riguarda il problema delle risorse – che sarà poi quello cruciale – esiste, come si diceva, un primo riscontro nella Legge di bilancio (Legge 234 del 30 dicembre 2021, articolo 1, commi da 159 a 171).
Nella Legge di bilancio (vedi gli stessi commi) sono stati delineati anche i LEPS (Livelli essenziali delle Prestazioni Sociali) per la non autosufficienza, con i qualisi afferma l’importanza della domiciliarità integrata con la “domiciliarità sanitaria”,insieme alle nuove forme di coabitazione solidale, ai servizi di sollievo alle famiglie,alla valorizzazione del lavoro di cura attraverso la formazione del personale e lacreazione degli albi professionali. Purtroppo allo stato, a fronte della definizione deiLEPS, non sono ancora state stanziate le risorse necessarie per la loro pienaapplicazione.
Il DL Turco si apre con due articoli intitolati “definizioni” e “principi” che pongono le basi per determinare in modo univoco le politiche verso gli anziani: cosa siintende per Punto unico di accesso, per Casa di comunità, per Ambiti socialiterritoriali… La condivisione delle parole, e quindi delle politiche, è importante percostituire un sistema uniforme.
I principi di riferimento della Legge delega sono l’articolo 2 della Costituzione italiana, la Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili e l’articolo 25 della Carta europea dei diritti umani fondamentali. I diritti riconosciuti dal DL partono dalla dignità della vita anziana, che riguardano (articolo 3) la promozione dell’invecchiamento attivo con linee guida nazionali e Programmi locali che promuovano le competenze delle persone anziane, la solidarietà tra le generazioni, la possibilità di vivere in contesti urbani rigenerati e cioè in cui i servizi siano accessibili, così come la casa e la mobilità, in cui siano attive politiche di prevenzione della salute.
Una delle novità più rilevanti è il Punto Unico di Accesso, con cui si indica il servizio integrato di diretta gestione pubblica territoriale, con sede operativa presso le Case della comunità e che la stessa Livia Turco ha definito come “l’amico di famiglia”.
Nel Punto Unico di Accesso viene definito il progetto assistenziale personalizzato, con la partecipazione attiva della persona anziana e dei suoi familiari e con il coinvolgimento di figure sociali e sanitarie e delle reti del volontariato. Deve esserci un responsabile del progetto e il progetto deve essere man mano verificato. Vadefinito il budget di cura e di assistenza, anche per garantire la continuità dell’assistenza. E poi il diritto all’informazione, alle nuove forme di domiciliarità solidale (che sono anche punti forti della Missione 5 del PNRR). Questo vuol dire investire molte risorse sull’assistenza domiciliare ma anche introdurre la cultura della domiciliarità. Anche nel caso delle RSA e quindi della residenzialità, l’assistenza deve essere conformata ai principi della domiciliarità, quindi della lotta alla solitudine e dell’investimento sulle relazioni umane. L’altro diritto scritto nel DL è la semplificazione delle procedure burocratiche (per la quale è prevista una delega specifica).
Per quanto riguarda il sostegno ai caregiver familiari nel DL questa figura è stata posta all’interno dei conviventi del nucleo familiare, ma la discussione su questo “vincolo”, che per noi andrebbe tolto, è ancora aperta. La cosa importante è il riconoscimento, nel DL, della figura del caregiver attraverso tutele previdenziali e assicurative, formazione professionale, sostegno psicologico, insomma la possibilità per il caregiver di essere protagonista e quindi di partecipare alla definizione delle politiche di assistenza.
L’articolo 4 si occupa della governance, cioè della cosiddetta programmazione integrata, il Piano per la non autosufficienza che è elaborato in accordo con il Pattoper la salute (competenza quindi del Ministero della Salute). Un Piano che si traducenei Piani regionali per la non autosufficienza che vengono stabiliti secondo criterimolto forti di monitoraggio della loro attuazione. Per realizzare l’integrazione sociosanitariasi stabilisce che per l’individuazione dei livelli essenziali il Ministero dellasalute interpella il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e viene definito uncomitato tecnico-scientifico di coordinamento permanente per la gestione del PNRR(Missione 5 e Missione 6).
Viene introdotta una novità importante: il cosiddetto Classificatore nazionale delle prestazioni e dei servizi alla persona.
È lo strumento che può garantire che lepolitiche per la non autosufficienza siano davvero nazionali, uniformi e in grado di garantire i diritti.
Per quanto riguarda la disparità tra sociale e sanitario non si tratta di un problema di norme legislative, che esistono ma non vengono di fatto attuate pienamente, ma di struttura: il sanitario è fortemente strutturato, il sociale è completamente “sbriciolato”. È necessario investire negli Ambiti sociali territoriali (articolo 8), nel senso che, così come esiste un distretto sanitario molto strutturato deve esserci parallelamente il distretto sociale altrettanto strutturato, che sia perciò in grado di attuare in modo efficace le politiche di assistenza.
Per quanto riguarda il finanziamento la legge fa una scelta molto netta: prima di tutto il finanziamento deve essere pubblico. Affermato questo principiofondamentale, la legge delega si occupa anche degli incentivi e delle agevolazionifiscali per promuovere la regolarizzazione del lavoro di cura, con il fine di arrivare aun lavoro di cura di qualità, a una buona occupazione. La non autosufficienza è unproblema che può riguardare tutti nella fase dell’invecchiamento e quindi – all’internodi un servizio sanitario pubblico, universalistico e solidale come il nostro – la nonautosufficienza non può che essere un problema che attiene prioritariamente allasfera pubblica.
Ora il tempo stringe, mancano ormai pochi mesi alla fine della legislatura e diventa cruciale che le forze politiche si impegnino a “incardinare” un Disegno di Legge in Parlamento con l’obiettivo di arrivare in tempi rapidi all’approvazione della legge delega e ai successivi decreti attuativi.
Questo anche per evitare che i decreti legislativi di attuazione della legge delega sulla disabilità (la Legge 227 /2021), già approvata dal Parlamento a fine anno, non siano coordinati con i contenuti della legge delega sulla non autosufficienza.
Rispetto al finanziamento dei LEPS è infine fondamentale che le prime risorse previste nella Legge di Bilancio 2022, del tutto insufficienti, trovino un sostanziale incremento nel 2023, in modo da consentire la loro effettiva attuazione.
Per queste ragioni sollecitiamo i Parlamentari in indirizzo ad attivarsi perché il Consiglio dei Ministri vari al più presto un disegno di legge delega sulla non autosufficienza che veda come principi essenziali i contenuti che abbiamo esplicitato.
Cordiali saluti.
I Segretari Generali
Spi Cgil Emilia Romagna Raffaele Atti
Fnp Cisl Emilia Romagna Roberto Pezzani
Uilp Uil Emilia Romagna Rosanna Benazzi
PENSIONI: IN ROMAGNA L’IMPORTO MEDIO È PIÙ BASSO DELLA MEDIA REGIONALE.
In base ai dati forniti dall’Osservatorio INPS è possibile analizzare i redditi da pensione e vedere che in Romagna si registra nel 2022 un importo medio mensile di 948 euro.
Come per i redditi da lavoro, è la provincia di Rimini il fanalino di coda in regione con un importo medio di 880 euro nel 2022, dato in crescita però del 3,14% rispetto al 2021. La provincia di Ravenna quella che registra un importo medio delle pensioni in linea con il dato regionale (1.024 euro a Ravenna nel 2022; 1.054 l’importo medio regionale), anche questo in crescita rispetto al 2021 (+3,14%). La provincia di Forlì-Cesena evidenzia un importo medio mensile quest’anno di 938,91 euro, al di sotto della media regionale ma in crescita rispetto al 2021 del 3,22%
“Le pensioni hanno registrato anche negli anni della pandemia -afferma Maria Antonietta Aloisi Segretario generale dei Pensionati CISL Romagna- una tenuta maggiore rispetto ai redditi dei lavoratori, anche se l’aumento del costo della vita, specialmente del gas, hanno inciso tantissimo sui pensionati, che stando più tempo a casa hanno sempre tenuto accesi i termosifoni ricevendo delle bollette molto alte”.
“Ciò che ci preoccupa- sottolinea Aloisi- è la prospettiva di lungo periodo: bassi redditi porteranno certamente a pensioni più basse nei prossimi decenni e sappiamo bene come ad oggi siano i pensionati ad essere la struttura portante delle famiglie, soprattutto a livello economico. Sono i pensionati ogni giorno i veri ammortizzatori sociali del nostro Paese. La forte precarietà che caratterizza il lavoro degli ultimi decenni e la mancata creazione di nuovi posti di lavoro hanno portato i lavoratori ad andare in pensione con importi sempre più bassi. Le più penalizzate sono certamente le donne, costrette sempre più spesso a scegliere un lavoro part time e non sempre continuativo, per far fronte alle esigenze familiari”.
“Inoltre l’aumento dei prezzi incide ovviamente anche sulle pensioni, la cui rivalutazione avvenuta da gennaio 2022 del 1,7% certamente non compensa i tanti anni in cui nemmeno un euro è stato dato per adeguare le pensioni all’aumento del costo della vita”.
“Quello che come sindacato dei pensionati chiediamo da tempo- conclude il Segretario dei Pensionati CISL Romagna– e che è incluso nelle tesi congressuali del 19° congresso nazionale che in questi giorni si svolge a Riccione, è rendere obbligatoria la pensione complementare, per evitare che i nostri figli e nipoti vadano in pensione con meno della metà dell’ultima retribuzione. Inoltre sappiamo che sono principalmente i pensionati e i lavoratori dipendenti a contribuire al sistema fiscale italiano. E’ quindi fondamentale far sì che si ottenga una riforma fiscale che dia più risorse a lavoratori e pensionati, favorendo i consumi e combattendo l’evasione fiscale, per una equa distribuzione delle ricchezze”.

COORDINAMENTO DONNE FNP CISL ROMAGNA – INTERVISTA A LILIANA FERRAGINA
Liliana Ferragina è la nuova responsabile del coordinamento donne della Cisl Pensionati Romagna.
In una recente intervista, ha illustrato il programma finalizzato a favorire l’emergere di una cultura di genere.
“Per me, la parità di genere è una linea trasversale che tocca tutto e tutti. – dichiara Liliana Ferragina – Il mio obiettivo, in qualità di coordinatrice donne FNP Romagna è divulgare una cultura di genere. In quest’ottica, un primo passo fondamentale è stato aprire il coordinamento donne anche agli uomini, per coinvolgerli attivamente nella co-costruzione della parità di genere. Perché per avere una buona leadership occorre lavorare in sinergia.”
La medicina di genere
Uno dei punti centrali, per il coordinamento donne FNP Romagna, sarà quello della medicina di genere, come strumento per valorizzare differenze e risorse, a partire dagli ambienti che si prendono cura di uno dei bisogni più sentiti da chi è vicino a FNP Romagna, ovvero la sanità.
“Dal 1998 l’OMS parla di medicina di genere, ma ancora oggi è scarsamente conosciuta – osserva Liliana Ferragina – Purtroppo, viaggia parallela alla medicina, ma dovrebbe intersecarsi per garantire una risposta che tenga in conto sia le differenze biologiche che quelle socio-culturali ed economiche.”
Il 17 febbraio si è tenuta una riunione dei responsabili Cisl a livello regionale, tra cui Maria Antonietta Aloisi, Segretaria Generale della FNP CISL Romagna con delega per il coordinamento donne femminile regionale e Colangelo Rosa Lucia coordinatrice donna di FNP Cisl Emilia-Romagna, per approfondire e confrontarsi sul tema della medicina di genere e progettare le iniziative che coinvolgeranno la popolazione romagnola.
Tra queste, Liliana Ferragina ha annunciato il programma di convegni scientifici sulla medicina di genere, che si terranno in Romagna, nei diversi territori. Ai convegni saranno invitati i massimi esperti del settore, al fine di divulgare, sensibilizzare e promuovere consapevolezza su questo tema di fondamentale importanza.
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PENSIONI, PEREQUAZIONE E AUMENTI: COSA CAMBIA PER I PENSIONATI DAL 2022
Cos’è la perequazione?
La perequazione delle pensioni è il fondamentale strumento che garantisce ai pensionati un tenore di vita adeguato e costante, nonostante l’inflazione.
Come funziona la perequazione?
Grazie alla perequazione, ogni anno l’importo delle pensioni viene adeguato all’aumento del costo della vita, moltiplicandolo per il tasso di inflazione Istat. In questo modo, gli importi delle pensioni sono rivalutati annualmente e il potere d’acquisto della pensione è protetto dall’incremento dell’inflazione.
Sia le pensioni dirette (pensione di vecchiaia e di anzianità) sia quelle indirette (pensione di superstiti) giovano delle perequazioni.
Cosa cambia dal 2022?
Grazie alle mobilitazioni e al lavoro costante della Federazione Nazionale Pensionati CISL, dal 2022 finalmente la perequazione viene applicata agli scaglioni di reddito da pensione. Tornerà ad applicarsi, cioè, il meccanismo della legge 388/2000, modificata dalla legge 160/2019 (Legge di Bilancio per il 2020).
In base al Decreto ministeriale di novembre 2021, dal 1° gennaio 2022, l’Indice di rivalutazione delle pensioni, è determinato, in via previsionale, nella misura pari a +1,7%, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo.
Come saranno calcolati gli aumenti?
Le pensioni non saranno aumentate tutte allo stesso modo. La rivalutazione dipenderà dagli scaglioni di reddito:
- 100% (1,7%) per trattamenti pensionistici complessivamente fino a quattro volte il minimo Inps (da € 0 a € 2.062,32);
- 90% (= 1,53%) per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a 4 volte il minimo Inps e fino a 5 volte il trattamento minimo Inps (da € 2.062,33 a € 2.577,90);
- 75% (= 1,27%) per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a 5 volte il minimo Inps (da € 2.577,91 in su).
Il trattamento minimo di riferimento in pagamento dal primo gennaio 2022 è pari a 523,83 euro.
NOTA BENE
L’INPS, avendo proceduto all’elaborazione dei rinnovi 2022 prima della pubblicazione del Decreto di novembre scorso, ha perequato i trattamenti previdenziali applicando la percentuale inferiore dell’1,6%. Pertanto, con la prima mensilità utile (marzo 2022) l’Istituto provvederà a riconoscere lo 0,1% a titolo di conguaglio.
3° Congresso FNP CISL Romagna
Giovedì 16 dicembre si è tenuto il 3° Congresso di FNP CISL Romagna. Fisco, sanità, non-autosufficienza sono solo alcuni dei temi trattati in questa giornata oltre a solidarietà, responsabilità e gentilezza. Momento importante per le nomine della Segreteria.
“Esploratori di Futuro” è stato lo slogan del 3° Congresso per la FNP Cisl Romagna tenutosi presso l’Hotel Dante di Cervia. Diversi sono stati i momenti che hanno caratterizzato questa giornata, a partire dalle nomine che hanno visto Maria Antonietta Aloisi ricevere il rinnovo come Segretario Generale della FNP CISL Romagna e la sua segreteria nelle persone di Alessandro Zanotti e Giuseppe Difino.
Le parole di Maria Antonietta Aloisi
Un intervento di grande responsabilità e chiarezza a cui sono seguite parole di gratitudine, eccone i punti salienti.
La pandemia
L’intervento di Maria Antonietta Alosi si apre con una dovuta considerazione dello stato attuale pandemico:
“Non era scontato né certo che noi oggi ci potessimo trovare qui, insieme, per celebrare il terzo congresso della FNP CISL ROMAGNA.
L’epidemia di Covid 19 che ci accompagna da ormai due anni ci ha portato a vivere in un contesto, spesso vorticoso, di incertezze: incertezza sull’origine del virus, sulla sua propagazione, sulle sue mutazioni, sui trattamenti, sul metodo giusto per difendersi da esso, sulla sua eventuale sparizione o sulla regressione allo stato endemico, sulle sue conseguenze politiche, economiche, sociali, nazionali, globali.”
La popolazione anziana del nostro paese.
Una particolare attenzione è stata rivolta alle persone anziani e fragili.
“L’Italia, paese di vecchi e culle vuote, è un paese in cui l’età media aumenta da 45 a 45,4 anni, dove al calo già in corso da anni si è aggiunto il covid che ha provocato una diminuzione record delle nascite e un aumento delle morti, un inverno demografico, una recessione che appare inarrestabile. Ma questa popolazione anziana è spesso destinata alla marginalità, con un processo strisciante e progressivo di esclusione sociale, culturale, politica.
Ma noi diciamo con forza che una società che programma l’emarginazione e lo spreco delle risorse umane e ne nega la dignità per ragioni di età, deve riflettere sul proprio livello e significato di civiltà.
Si va in pensione dal lavoro, non dalla vita, non si può accettare che l’anziano venga sospeso in un limbo lontano dalla vita stessa.
Dopo avere dato tanti anni alla vita si pone il problema di dare vita agli anni, attraverso una strategia che abbia come filosofia di base l’esercizio della responsabilità e della partecipazione che sono i più importanti antidoti alla regressione, alla paura dei cambiamenti, alla solitudine.”
La richiesta preponderante di Maria Antonietta è quella di dover creare prospettive vere ed alternative, dando consistenza alle aggregazioni sociali, alle forme di rappresentanza, agli spazi di partecipazione.
Il sindacato, come soggetto sociale centrale nella storia degli ultimi decenni del nostro paese, ha un ruolo significativo in questa costruzione di futuro.
La pandemia è stata una grande lente di ingrandimento delle disuguaglianze sociali e le ha accentuate drammaticamente.
Per superarle occorre perseguire una crescita e uno sviluppo che abbiano al centro il lavoro, ma di qualità, la salute, l’educazione, le energie verdi, l’economia sociale e solidale, la rivitalizzazione dei territori.
I temi del confronto
I temi al centro del dibattito sono stati fisco, sanità, non-autosufficienza ed il futuro dei pensionati.
“Un fisco equo, progressivo e solidale, che attui una volta per tutte i dettami della nostra Costituzione.
Una riforma della Previdenza che abbia al centro l’introduzione di un sistema di uscita flessibile che dia risposte valide alle diverse esigenze che provengono dal mondo del lavoro
La necessità di una legge sulla non-autosufficienza. Una legge di civiltà che noi pensionati portiamo avanti con grade determinazione, ricordando che molti non autosufficienti sono anche bambini, giovani, adulti.
Rispetto alla sanità, vogliamo soltanto ricordare l’importanza fondamentale di un servizio sanitario nazionale pubblico, efficace ed efficiente capace di garantire i principi di universalità, uguaglianza ed equità.”
L’ANTEAS
L’importanza del volontariato e l’esigenza di chiarire il rapporto tra FNP ed Anteas ossia tra un’associazione di rappresentanza come la Cisl e un ente del terzo settore, così come la legge stabilisce e prescrive.
Maria Antonietta spiega che c’è la necessità da un lato di una netta ed evidente distinzione fra FNP e ANTEAS e nello stesso tempo di rafforzare un impegno comune all’interno delle comunità locali per un’azione sempre più mirata verso le periferie geografiche e sociali che sempre di più caratterizzano il nostro tessuto sociale.
“Un grazie convinto a tutti i volontari ANTEAS, ai presidenti delle ANTEAS Romagna e a tutti i suoi dirigenti per l’esempio fattivo di una etica applicata ad un agire quotidiano spesso umile, silenzioso ma quanto mai prezioso.”
I ringraziamenti
“Un grazie di cuore a tutti coloro che collaborano con me ogni giorno, alla bellissima squadra che compone la FNP Romagna, a tutte le RLS e i loro coordinatori e ai vari collaboratori, a chi mi sopporta ogni giorno con assoluta disponibilità e pazienza, in particolare Manuela, Laura, Antonella.
Grazie allo STAFF di Segreteria, Giovanna e Antonino, grazie al Coordinamento Femminile e alla sua coordinatrice che vi si è spesa con grande passione.
Per me è non solo bello lavorare con loro ma ritengo un onore la loro fiducia e il loro appoggio.”
Le conclusioni
Il segretario generale FNP CISL Romagna conclude il suo intervento con un’esortazione:
“Cerchiamo sempre di avere l’umiltà di riconoscere che non possediamo tutte le risposte, e che spesso più importante delle risposte sono le domande.
Interroghiamoci dunque sempre sul significato del nostro agire, sulle sue conseguenze, sui suoi obiettivi e se questi siano corrispondenti ai valori che ci contraddistinguono e in cui crediamo.”
Ed infine
“ho un motto in cui credo profondamente ed é “sii gentile e abbi coraggio”.
Ma la gentilezza a cui mi riferisco non è la cortesia e la semplice buona educazione.
La pratica della gentilezza è una scelta e per esercitarla ci vuole coraggio perché per praticarla dobbiamo superare la paura, vincere la rabbia, a volte superare la disperazione.
Dare senso, sempre, a ciò che facciamo. Essere umani.”